Serie TV — Gennaio 2019

Recap delle mie visioni seriali, novità e recuperi

Sara Mazzoni
5 min readJan 30, 2019
Sex Education

Novità

  • Black Monday, episodi 1x01 e 1x02. Operazione estetica simile a GLOW, mima la commedia anni ’80, ma un po’ ne è la parodia. Piena di scambi comici che trovo esilaranti, fin qui per me è buona televisione.
  • Sex Education, episodi da 1x01 a 1x04. Siamo nella medietà Netflix, ma con un po’ di originalità. Intento nobile realizzato in modo brillante (ha davvero una piccola funzione di educazione sessuale), come teen drama mi pare poco teen, ma vedo che piace anche agli adolescenti. È piena di cose senza senso, tant’è che ogni tanto si commenta da sola proprio su questo fronte. I primi due episodi non mi sono piaciuti (troppo caotici, senza un centro), mentre nei successivi ho trovato una scrittura più solida. Stellina in più per gli outfit dei personaggi, specie quelli di Eric.
  • Black Earth Rising, miniserie. Sono oltre la metà, ne ho parlato qui. Ho trovato particolarmente ben realizzati i primi tre episodi, andando avanti rimane buona tv con un ritmo più diluito, ma ancora pregevole. Ottima Michaela Coel come protagonista in jeans e anfibio, sempre ben accetto John Goodman.
Grace and Frankie

Ritorni stagionali

  • Grace and Frankie, stagione 5. È l’equivalente seriale del comfort food. Non ha bisogno di essere scritta particolarmente bene (non lo è), perché emana buone vibrazioni e ti fa sentire bene. Status confermato dalla stagione corrente. Stellina extra: nella medietà mediocre di Netflix, almeno ha dei contenuti più originali di tante altre (in primo luogo, due protagoniste anziane e indipendenti).
  • Ray Donovan, fine della stagione 6. Ci sono affezionata e la potrei continuare a guardare in eterno, però la trovo esaurita già da parecchio tempo. È una tv un po’ vecchia (il protagonista maschio macho tormentato etc), ma è anche una serie che continua a ripetere la sua formula perdendo ogni volta uno strato di smalto. Questa stagione sembra una fanfiction: ambientazione spostata a New York (rinunciando all’elemento migliore dello show, cioè l’hard boiled hollywoodiano); lo humor si fa sempre più greve; i personaggi sono alla deriva, fanno e disfano senza soluzione di continuità (Terry sopra tutti); Ray viene fatto agire in modo incoerente con quello che sappiamo del personaggio (l’omicidio del galeotto); cast sprecato (Tony Curran!!!). Unico aspetto veramente positivo: la stagione precedente era più deprimente.
  • Star Trek Discovery, 2x01 e 2x02. La guardo sempre volentieri; Michael mi continua a risultare una protagonista un po’ piatta; il mistero dell’angelo e i riferimenti a Arthur C. Clarke della 2x02 mi fanno pensare a una svolta Childhood’s End della vicenda (se lo avete letto/visto sapete di che parlo, se no è meglio tenervi la sorpresa).
  • You’re the Worst, stagione 5 (conclusiva). Ho visto i primi due episodi. Niente di più e niente di meno del solito andazzo piacevole. 5x01 sopra le righe e roboante, inutile ai fini della trama ma simpatico sfoggio creativo.
  • The Good Place, stagione 3, ultimi episodi. Migliori rispetto al resto della stagione, raddrizzano l’andazzo riportando la storia nella sua ambientazione naturale. Per me è stata una stagione deludente, di transizione, meno divertente perché mancavano gli elementi principali, senza aver ricevuto in cambio nulla: Eleanor redenta non fa ridere; Janet sottotono; meno cliffhanger e twist del solito; le invenzioni fantastiche si fanno attendere fino agli ultimi episodi. La nuova direzione data dal finale mi fa però ben sperare.
  • RuPaul’s Drag Race All Stars, stagione 4. La miglior stagione di All Stars, piena di colpi di scena, cast ottimo e con una cattiva straordinaria: Gia Gunn.
  • Friends from College, stagione 2: serie inutilmente detestata da molti, è invece una commedia divertente e senza pretese, che guardo più volentieri di altro e va benissimo quando ci si vuole impegnare poco o tirare su. La medietà Netflix ci ha dato cose ben peggiori di questa.
  • True Detective, stagione 3, in corso: all’alba del quarto episodio, sono molto meno carica rispetto agli inizi della stagione. Dei primi episodi ho discusso qui e qui, della 3x03 qui.

Recuperi e piluccamenti

  • Finita la seconda stagione della serie antologica Channel ZeroNo End House, horror weird che mi ha molto colpita. Diversissima dalla stagione 1, eppure la parentela è percepibile. Questa era meno classicamente horror e più weird e trasognata. Il mondo dentro la No End House è la miglior descrizione della dream logic in cui mi sono imbattuta, soprattutto della logica dei miei incubi. Impressionante sia per l’iconografia horror (i frutti granulosi dei ricordi, la loro apparizione), sia per la metafora angosciante del lutto (il caro estinto che consuma la sopravvissuta, trasformandosi in entità mostruosa).
  • High Maintenance, commedia HBO; molto HBO; troppo HBO? Ho visto la prima stagione e iniziato la seconda. Gradevole, caruccia, se non ce ne fossero altre mille molto simili mi avrebbe impressionata di più.
  • Primi episodi della prima stagione di Patriot: bello, figo, però un po’ troppo bellofigo. Molto Better Call Saul, coi suoi tempi dilatati. Forse troppo. Come sopra. Fatto per essere elogiato, in modo quasi fastidioso.
  • Prime puntate della prima stagione di Corporate: molto divertente; apprezzo il formato breve; comicità e ritmi 2000, nel senso della decade. Vero è che posso vivere anche senza, ma se me la ritrovassi su una piattaforma penso che continuerei a guardarla.
  • A Very English Scandal, eccellente, ne ho già parlato.
  • The Assassination of Gianni Versace, come sopra, ma ho scritto proprio una recensione.
  • Skam Italia, due stagioni, ottimo teen drama, pregevolissimo adattamento.
  • Prime puntate di The Purge, meh. Mi piace la saga filmica, ma questa versione parte molto sbiadita. Una stellina però per la presenza di Fiona Durif, in un ruolo ovviamente da disturbata.
  • Pilot di Titans: carino, forse anche meritevole di attenzione, ma non so se avrò voglia di continuare.

In arrivo

Venerdì 1 febbraio 2019 usciranno su Netflix:

  • Nightflyers, serie space opera SyFy adattata dalle novelle di George Martin.
  • Russian Doll, comedy creata da Amy Poehler, Natasha Lyonne e Leslye Headland — di quest’ultima vi consiglio il film Sleeping With Other People.
  • Strega per sempre (Siempre Bruja), su Netflix, serie colombiana che dal trailer sembra un po’ più fosca di Charmed. Notare il gemellaggio: Italia e Colombia, note nel mondo solo per mafia e cartello della droga, ottengono entrambe una serie originale Netflix sulle streghe (la nostra è Luna nera e deve ancora uscire).

Devo ancora riprendere la seconda stagione di SMILF e vedere il pilot di I Am the Night. Aggiornamenti lungo la strada, durante febbraio sul mio Facebook.

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Sara Mazzoni
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Written by Sara Mazzoni

Podcast: Attraverso Lo Schermo. Scrivo di cinema e televisione.

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