Game of Thrones 8x02 — Breakdown
Analisi e commenti sul nuovo episodio di Game of Thrones
6 min readApr 23, 2019
Game of Thrones, 8x02, breakdown — analisi e commenti. Ovviamente è SPOILER ALERT, c’è bisogno di dirlo? L’episodio mi è piaciuto molto di più rispetto a Winterfell (8x01), fatta eccezione per un paio di elementi che mi hanno delusa. Il clima è generalmente commosso, ed è giusto che lo sia: la prossima puntata sarà la carneficina che sfoltirà il cast e ci farà dire addio a personaggi che seguiamo da otto anni. Allo stesso tempo, lo humor è migliorato — soprattutto perché c’è Tormund — e questa volta ho riso a varie battute.
- Il titolo, A Knight of the Seven Kingdoms, sottolinea come sia Brienne la vera protagonista dell’episodio. Ho trovato la sua vicenda con Jaime raccontata con la giusta misura, loro due irresistibili e dotati di quella famigerata chimica che manca ad altri personaggi accoppiati.
- Il titolo rimanda anche alle novelle di George R. R. Martin raccolte sotto il medesimo titolo, e non a caso: parlano di un cavaliere antenato di Brienne, personaggio che ha più di un tratto in comune con lei (ho quel libro qualche anno fa, ma l’ho trovato piuttosto noioso). Qui trovate un approfondimento sul paragone.
- Sigla ancora meravigliosa. Ora i White Walker hanno conquistato territori, per cui le loro caselle sono già girate sull’azzurro, come se fosse un gioco da tavolo. Belle le trappole attorno a Winterfell. Vorrei che avessero fatto più scelte di questo tipo nelle sigle passate.
- Dialogo tra Bran e Jaime sotto all’albero: la prendo come un’anticipazione della morte di Jaime (“How do you know there is an afterwards?”). A meno che non sia proprio Bran a morire. In quel caso, Jaime diventerebbe il nuovo Three Eyed Raven per sostituirlo?
- Non mi ha convinta il dialogo tra Sansa e Daenerys. Mi è sembrato che Sansa venisse conquistata troppo in fretta dalla notizia che Dany ama Jon. Tutto meccanico, in una scena che serviva unicamente a sottolineare il problema politico tra il Nord e la nuova regina, così ce lo ricorderemo in futuro.
- Bellissimo il vestito di Sansa.
- L’arrivo di Theon: non pensavo, ma invece mi ha commossa. Nonostante ciò, ho trovato la reazione di Sansa forzata dalle necessità della sceneggiatura, dall’insistere sul momento topico, la notte prima di una possibile morte collettiva. Theon è l’unica persona ancora viva che incarna il suo essere stata vittima, ne è stato il testimone e ha condiviso lo stesso destino. Penso che sarebbe normale avere qualche problema psicologico con la cosa, tipo non averla ancora superata. Questo senza considerare che le ragioni per cui Theon fa ammenda sono atti terribili che ha commesso volontariamente. Capisco il senso della scena, come Bran e Jaime: superare tutto per combattere uniti; ma mi ha comunque fatto l’effetto di una storpiatura e ha ridotto la mia sospensione dell’incredulità, portandomi fuori dalla storia.
- Sulla sorte di Theon: lo vediamo tutti spacciato, e se invece riuscisse a superare la stagione?
- Sam: mi spiace, so che lo amate, ma io lo odio.
- Il problema più grosso dell’episodio: lo spiegone sulle intenzioni del Night King. Ma che cazzo! Sono anni che ci arrovelliamo di teorie su cosa vuole, e voi ce lo spiegate così, tipo Occhi del cuore, con due battute scritte malissimo?! Ci meritavamo almeno una visione di Bran, qualcosa di psicheledico e horror. Il fatto che poi ci sia Sam a mettere la chiosa è il colpo di grazia.
- Finito il consiglio di guerra, tutti se ne vanno e Bran come al solito resta fermo in angolo. Tyrion finalmente pone la questione che ha affollato i meme della settimana precedente: hai bisogno di aiuto per uscire?
- Alcuni personaggi parlano con ottimismo forzato del futuro, come Sansa e Grey Worm, ma la maggior parte considerano la battaglia come una missione kamikaze.
- Visti i poteri del Night King, siete certi che sia una buona idea mandare la gente “al sicuro” in una cripta?
- Bello il ritrovo attorno al fuoco del gruppo misto di personaggi. Ho trovato costruita bene la dinamica tra Tormund, Brienne e Jaime: Tormund spaccone da bar vichingo, perfettamente nel personaggio; Jaime che prende spunto dalle spacconate per fare qualcosa di dovuto nei confronti di Brienne. L’investitura è il climax della puntata.
- Brienne, ti prego, non morire nel prossimo episodio.
- Podrick ci canta una canzone: mi sa che non lo vedremo ancora a lungo. Sul pezzo torno in chiusura.
- Arya e Gendry: la scena ha sollevato molte discussioni. Vi propongo due articoli con opinioni contrapposte: uno a favore dell’accoppiamento su The Mary Sue, uno contro su Polygon. Condivido di più alcune delle argomentazioni del secondo. Come fa notare l’articolo, Arya è un personaggio che è stato mantenuto nell’età prepuberale anche più a lungo del necessario, con le tette di Maisie Williams fasciate per non darle una silhouette troppo sviluppata; e poi improvvisamente, senza troppi avvisi, ce la presentate coi normali pruriti di un’adolescente. Come se non bastasse, Gendry è visibilmente così più vecchio di lei da far venire un po’ di nausea. È vero che la cotta di Arya per lui era stata seminata per anni e anni; questo non implica che fosse obbligatorio raccoglierla. La caratteristica che ho trovato più in linea col personaggio di Arya è la curiosità verso le nuove esperienze, la determinazione con cui si pone; mi ha invece fatto senso notare che è Gendry ad andare da lei, titubante, con evidenti retropensieri. C’è troppo del grooming, nella scena fatta così, e anche se è involontario, la prima volta che l’ho vista sono rimasta malissimo.
- Una spada per Jorah: mi sono commossa un po’ anche per questo.
- La reazione di Daenerys alla notizia è quella più logica. Chi te l’ha detta questa roba? Tuo fratello e il tuo migliore amico?
- Notate che Jon è con sua zia davanti alla statua di quella che credeva essere sua zia.
- Finale scontato già dal trailer, il movimento di macchina all’indietro su Tyrion che osserva dalle mura sembrava la classica chiusura di episodio ed era facile immaginare i White Walkers che arrivavano in prossimità del castello. Era uno sviluppo annunciato (anche dai titoli di testa) e va bene così: questa puntata era fatta per salutare i personaggi.
- Ho sentito/letto in giro il timore che la battaglia di Winterfell venga usata per chiudere la faccenda White Walkers a metà stagione e proseguire con la guerra a Cersei. Anche se sono anni che ci viene presentata la visione di King’s Landing raggiunta da un gelo assassino, le rovine del trono, l’ombra del drago, questi elementi potrebbero essere spiegati altrimenti: i draghi di Dany, l’inverno naturale e le rovine di una guerra umana. Io però ci rimarrei molto male. I White Walkers sono presenti fin dalla scena di apertura del pilot, non posso immaginare una stagione che prosegue senza di loro: non suona giusto, non sarebbe Game of Thrones.
- La canzone eseguita da Florence + The Machines. Finalmente una nuova canzone originale del sempre ottimo Ramin Djawadi, anche se The Rains of Castamere è insuperabile. Qui sotto, il video ufficiale della HBO, un po’ stucchevole ma chi se ne frega. Ha quella vibrazione anni novantissimi stile Robin Hood — Il principe dei ladri con il pezzo di Bryan Adams. Come tutto in Game of Thrones, si può speculare parecchio sul vero significato della canzone, che è legata a una profezia sulle origini sia di Daenerys, sia di Jon Snow-Targaryen. Qui c’è un bell’approfondimento, se vi interessa.